Marketing Conversazionale e Relazionale

Non è una scoperta, nel mondo del marketing incontriamo sempre più frequentemente terminologie come conversazionale e relazionale, fattori preponderanti che incidono in modo importante sulla performance di un progetto digital.

Ma soprattutto fattori generati da un processo empatico ad oggi fonte, imprescindibile delle relazioni tra colleghi, competitor, partner, ma soprattutto tra cliente/fornitore.

Difatti,  oltre ai professionisti, spesso sono proprio quei clienti particolarmente attenti e legati ad un marchio a rappresentare, a tutti gli effetti, dei “brand/Ambasciator”, quindi, gestire e curare al massimo le relazioni con i propri utenti/clienti, nell’ottica della  fidelizzazione e garantire una customer satisfaction non solo in relazione al prodotto/servizio, ma per tutto il processo, dall’acquisizione alla conversione, garantendo un’esperienza di navigazione sublime è l’aspetto fondamentale su cui concentrare le proprie azioni.

Si perché la parola chiave è proprio l’azione che sarebbe il diretto contrario di inerzia, inattività, inazione.

E’ giusto tenere bene a mente che, non reagendo agli stimoli del mercato con attività/azioni mirate, non possono esserci sbocchi. Questa è la conseguenza più naturale.

 Marketing Conversazionale e Relazionale: cos’è e perché serve alle aziende.

Il marketing conversazionale e relazionale è incentrato principalmente sulla fedeltà del cliente verso il brand, risultato di un rapporto digital basato sull’empatia.

L’obiettivo di questa tipologia di marketing è creare vere e proprie connessioni basate sulle emozioni.

I dati attestano che il marketing conversazione e relazionale, riesce a defocalizzare l’utente dalla mera valutazione basata esclusivamente sul prodotto/servizio, in quanto il fattore che entra in gioco è proprio la relazione.

Sentirsi seguiti e supportati nella navigazione, utilizzare canali di comunicazioni maggiormente confacenti, come le chat, generano una dimensione quasi familiare, molto apprezzata dall’utente, che sicuramente apprezzerà il metodo e tornerà!

Sapete per l’azienda a cosa equivale? Questo è lavorare per incrementare  la propria brand awareness, per incentivare la propria reputazione e per essere guadagnarsi la giusta riconoscibilità.

Il cliente chiede e si aspetta una relazione alla pari, la troppa accondiscendenza viene spesso interpretata come arrendevolezza e quindi poca convinzione nelle proprie idee e nei propri principi.

Quindi il famoso motto, osannato da tutti, ovvero “il cliente ha sempre ragione” è così inviolabile?

E’ corretto stabilire un rapporto che preveda la condivisione di un suggerimento/consiglio, che scaturisca dalle esigenze espresse e condivise, a, quindi fondamentale strutturare una strategie per incentivare la relazione one-to-one con il cliente, saper ascoltare, capirlo fino in fondo e accompagnarlo nella migliore esperienza di navigazione possibile, ma il corteggiamento spasmodico, ecco quello anche NO!

Affinché il marketing conversazionale e relazionale raggiunga le sue migliori performance , è necessario creare quel “senso di conoscenza”, utile ad abbattere le barriere e spostare la comunicazione su un rapporto amichevole, preciso, diretto .

Possiamo sintetizzare i fattori su cui porre attenzione per ottimizzare il marketing conversazionale e relazionale:

  • conoscenza delle caratteristiche dei clienti, dei loro bisogni e delle loro preferenze;
  • creazione di fasce di utenza, in funzione alle loro caratteristiche;
  • creazione di una comunicazione bilaterale;
  • creazione di proposte mirate a seconda dei bisogni.

Possiamo dire che tutto questo è RispondoxTe azienda leader in questo tipo di attività:

siamo riusciti ad invertire il paradigma, generiamo utenti che attendono di essere coccolati dalla loro azienda di fiducia.

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